Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

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I crediti delle Amministrazioni Pubbliche e i crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni (di Sergio Foà)


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Affrontare compiutamente il tema della gestione dei crediti delle amministrazioni pubbliche e nei confronti della pubblica amministrazione comporterebbe un accurato esame normativo a partire dalla legislazione tributaria ed almeno un excursus sull’evoluzione della disciplina dei crediti delle pubbliche amministrazioni, al fine di delineare quali siano i cosiddetti istituti di privilegio della pubblica amministrazione sia come debitore che come creditore. Tuttavia, ragioni di brevità impongono di concentrare l’attenzione su alcuni degli elementi centrali della questione, soprattutto con riferimento all’amministra­zione pubblica “debitore”, ovvero su come si possano riscuotere ma, prima ancora, far valere crediti nei confronti di un ente pubblico che non rispetta i termini di pagamento. Questo è certamente il leit-motiv degli interventi normativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. La prima osservazione che si può fare è che la questione è molto semplice. La materia è stata a più riprese regolata da una disciplina speciale che, negli ultimi anni, ha assunto l’evidente finalità di consentire ai creditori della pubblica amministrazione di soddisfare le loro esigenze pecuniarie, a fronte di un ritardo dell’amministrazione nei pagamenti. Questo è il conclamato fine della disciplina. Nell’ambito di questo contesto proveremo, pertanto, a dare una risposta alle seguenti domande: 1) Questa disciplina normativa sui crediti ha raggiunto o sta raggiungendo il fine che il legislatore intendeva perseguire? 2) Quali strumenti ha il creditore nei confronti della pubblica amministrazione e quale tipologia di obbligazioni pecuniarie ha a disposizione per soddisfare le sue pretese nei confronti della pubblica amministrazione? In primo luogo occorre evidenziare che, ancorché la legge generale affermi che l’amministrazione pubblica si avvale degli stessi strumenti di diritto privato dell’impresa anche per la gestione delle sue obbligazioni, rimane (e persiste) un regime speciale sotto molteplici fronti. A questo si rinvierà molto rapidamente nel seguito della trattazione. Il riferimento è alle norme sulla contabilità generale dello Stato, a partire dalla prima disciplina risalente fino al testo unico degli enti locali (in particolare gli artt. 159 e ss. del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267), alla disciplina sulla espropriazione nei confronti della pubblica amministrazione regolata dalla legge n. 30/1997. L’art. 14 del d.l. 31 dicembre 1996, n. 669 convertito nella legge 28 febbraio 1997, n. 30 ancora oggi è, infatti, la disciplina che regola la procedura espropriativa e la riscossione dei crediti nei confronti dell’ammi­nistrazione pubblica senza distinzioni. Il rinvio è, inoltre, alle varie leggi finanziarie prima e leggi di stabilità da ultimo che [continua..]

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Fascicolo 2 - 2016