Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

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Il punto di vista del legale (di Massimiliano Elia)


L’intervento fornisce il punto di vista del legale in punto di contenzioso finanziario, avuto particolare riguardo alla materia del credito al consumo. In tale prospettiva d’indagine, la trattazione si sviluppa a partire dal dato normativo, nonché dalle recenti crisi del sistema bancario. Fatte tali opportune premesse, l’autore focalizza l’attenzione sulla giurisprudenza in materia, fornendo interessanti riflessioni e approfondita analisi.

The point of view of the lawyer

The short paper provides the legal point of view within the context of financial litigation, with particular regard to the issue of consumer credit. Within this context, the dissertation starts from the regulatory framework, as well as from the recent crises in the banking system. Against this background, the author focuses on the relevant case law, providing interesting reflections and in-depth analysis.

Ringrazio tutti gli organizzatori per l’invito che mi è stato rivolto a partecipare a questo interessantissimo convegno che offre tantissimi spunti. Prima di entrare nel dettaglio specifico dei temi e delle questioni in merito all’applicazione dell’art. 125 sexies TUB, vorrei introdurre l’argomento sotto un profilo più generale. La finalità degli interventi normativi di matrice comunitaria è sostanzialmente finalizzata ad una omogeneizzazione dei sistemi finanziari con un obbiettivo preciso: quello di offrire una maggiore stabilità dei sistemi e soprattutto un’interazione e una stabilità con il mercato. Negli ultimi 20 anni vi è stato un incremento del contenzioso bancario e finanziario in occasione dei più grossi default di società quotate in borsa. Storicamente uno dei primi fallimenti risale all’anno 2001 con il default dello stato dell’Argentina seguito poi da Parmalat, Cirio, Alitalia e molti altri per arrivare sino ad uno dei casi più emblematici con il default della banca americana Lehman Brothers, crisi queste che hanno prodotto effetti negativi a cascata sull’integrità del mercato e sui singoli risparmiatori. Per prevenire ed arginare le crisi del sistema bancario il legislatore ha previsto le norme di settore che regolano sia il campo finanziario (TUF) che bancario (TUB) stabilendo dei criteri generali di correttezza, diligenza e trasparenza che gli intermediari devono rispettare non solo per la tutela del cliente ma anche per garantire l’integrità dei mercati, aspetto che pocanzi il professore Bruno Inzitari ha messo in evidenza. Gli interventi di matrice comunitaria hanno indubbiamente messo in atto l’obbiettivo di rendere più trasparente tutte le attività bancarie e finanziarie ed è questo il perimetro nel quale si orientano le disposizioni di matrice comunitaria. Come esposto in premessa nell’ambito del contenzioso finanziario nazionale, le sentenze della Corte di giustizia europea hanno assunto un ruolo determinante così come è stato messo in evidenza dall’intervento della presidente dott.ssa Vitrò, le sentenze hanno natura dichiarativa ed un effetto retroattivo conseguentemente i loro effetti presentano delle criticità nella loro diretta applicazione ed interpretazione nel nostro diritto. Molto interessante è la sentenza della Corte di Cassazione n. 2468, che in data 8 febbraio del 2016 ha sostanzialmente ripreso le fila di un orientamento già maggioritario nel quale i principi espressi dalla Corte di giustizia europea rappresentano di fatto una regola iuris. I giudici nazionali, sono di fatto tenuti a prendere in considerazione l’insieme delle norme dell’ordinamento e ad applicarle in conformità al diritto dell’unione trattandosi di una regola iuris. Gli effetti conseguenti alla [continua..]

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