Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

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La valutazione dei diritti di proprietà intellettuale e industriale: best practice internazionali (di Luciano M. Quattrocchio-Elisa Quaglia)


SOMMARIO:

1. Premessa - 2. I principi di valutazione nell’ambito delle operazioni di cessione - 2.1. Gli Uniform Standards of Professional Appraisal Practice (2018/2019) - 2.2. Gli ASA Business Valuation Standards (2009) - 2.3. Gli International Valuation Standards (2017) - 2.3.1. Approcci e metodi valutativi - 2.4. I Principi Italiani di Valutazione (PIV) (2015)


1. Premessa

Le best practice in tema di valutazione dei diritti di proprietà intellettuale e industriale possono essere suddivise in due grandi categorie: • i principi di valutazione nell’ambito delle operazioni di compravendita; • i principi di valutazione di bilancio. Fra i principi di valutazione nell’ambito delle operazioni di cessione, quelli di maggior rilievo sono: • gli Uniform Standards of Professional Appraisal Practice (2018/2019), di matrice statunitense, elaborati dall’Appraisal Standard Board; • gli ASA Business Valuation Standards (2009), anch’essi di matrice statunitense, elaborati dall’American Society of Appraisers; • gli International Valuation Standards (2017), di matrice europea, elaborati dall’International Valuation Standards Council; • i Principi Italiani di Valutazione (PIV) (2015), di matrice italiana, elaborati dall’Organismo Italiano di Valutazione. Ad essi, fanno da corredo: • gli International Ethics Standards (2016), di matrice statunitense, elaborati dall’IES Standards Setting Committee; • i Principles of Appraisal Practice and Code of Ethics (2015), anch’essi di matrice statunitense, elaborati dall’American Society of Appraisers; • il Code of Ethical Principles for Professional Valuers (2011), di matrice europea, elaborati dall’International Valuation Standards Council. Fra i principi di valutazione di bilancio, quelli di maggior rilievo sono: • l’ASC 350, Intangibles – Goodwill and Other (2001), di matrice statunitense, elaborato dal Financial Accounting Standards Board; • lo Statement of Financial Accounting Standards n. 142 – Goodwill and Other Intangible Assets (2001), di matrice statunitense, elaborato dal Financial Accounting Standards Board; • lo Statement of Financial Accounting Standards n. 157 – Fair Value Measurements (2010), di matrice statunitense, elaborato dal Financial Accounting Standards Board; • l’International Accounting Standard (IAS) n. 38 – Attività immateriali (2017), di matrice europea, aggiornato dal Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017; • l’International Accounting [continua ..]


2. I principi di valutazione nell’ambito delle operazioni di cessione

2.1. Gli Uniform Standards of Professional Appraisal Practice (2018/2019)

Il documento, in via preliminare, definisce gli Intangible Property (Intangible Assets) come: «nonphysical assets, including but not limited to franchises, trademarks, patents, copyrights, goodwill, equities, securities, and contracts as distinguished from physical assets such as facilities and equipment». Nel merito, gli Standards 9 e 10 sono dedicati al “Business or intangible asset appraisal”, approfondendo gli aspetti sostanziali e le informazioni richieste per una valutazione attendibile e veritiera. Lo Standards Rule 9-1 contiene le indicazioni di massima che il perito deve sempre tenere in considerazione per poter redigere una valutazione attendibile e veritiera, sia essa relativa a una partecipazione societaria o a una immobilizzazione immateriale, precisando come il perito debba conoscere, saper u­tilizzare e possedere tutti gli approcci e i metodi di analisi conosciuti, non debba commettere errori sostanziali, ma soprattuttto non debba utilizzare i metodi prescelti in modo superficiale e negligente, commettendo errori che singolarmente potrebbero non essere significativi, ma potrebbero avere un impatto sul risultato complessivo. Come precisato nello Standards Rule 9-2, nella propria valutazione, il perito deve individuare e chiarire i dati principali e i criteri che intenderà utilizzare, specificando, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i clienti e gli utilizzatori finali della perizia, lo scopo della valutazione stessa, le caratteristiche del bene, i metodi di valutazione che saranno utilizzati, precisare ogni ipotesi necessaria allo svolgimento del proprio lavoro. Lo Standards Rule 9-3, inoltre, ricorda che l’esperto – nella valutazione di una partecipazione – deve considerare che l’impresa possa essere “messa in li­quidazione”, valutando inoltre se sia più appropriato stimare l’azienda nel suo complesso oppure i singoli beni singolarmente. Lo Standards 9-4 ricorda che, nella propria valutazione, il perito deve sempre prendere in considerazione e analizzare attentamente tutte le informazioni che possono portare ad ottenere dei risultati credibili e veritieri, come di seguito meglio specificato: «(a) An appraiser must develop value opinion(s) and conclusion(s) by use of one or more approaches that are necessary for credible assignment results. (b) An appraiser must, when necessary for [continua ..]


2.2. Gli ASA Business Valuation Standards (2009)

Il documento, nell’Appendix A to BVS-IX: Intellectual Property Examples, si preoccupa di esaminare gli «asset type valuation factors in the context of intellectual property, and to provide guidance to be considered in the valuation of the indicated assets», indicando per ogni immobilizzazione immateriale presa in esame, gli elementi e i fattori chiave da considerare. «Patents. A patent is a published, public document that grants an inventor or assignee specific rights such as excluding others frommaking, using, or selling an invention, design or discoverywithin a specific jurisdiction for a term of years» I fattori che l’esperto dovrebbe da tenere in considerazione, ove possibile, – oltre a tutti i requisiti previsti nell’ASA BVS IX – per tipologie di beni come i brevetti sono i seguenti: a) scopo della protezione, come la protezione giurisdizionale, lo status della registrazione e il pagamento dei premi, l’ampiezza del brevetto e le alternative all’invenzione brevettata; b) i rischi legati all’utilizzo del brevetto: dai rischi di violazione o di invalidità, ai rischi legati alla presenza di barriere tecnologiche o economiche che impediscano la commercializzazione del bene, o ancora alla presenza di innovazioni alternative che possano diminuire i benefici economici del brevetto stesso; c) le informazioni pubbliche e private che possono essere disponibili, confrontando il brevetto – oggetto di valutazione – con tecnologie equivalenti o concorrenti, utilizzando i dati forniti dallo “United States Patent & Trademark Office” (“USPTO”), le informazioni pubbliche disponibili presso la “Securities and Exchange Commission (“SEC”), e attraverso ricerche di mercato; d) le sinergie derivanti dall’unione di diversi brevetti, come l’emininazione di “blocking patent rights”, la riduzione della probabilità di violare dei brevetti, ottenendo la libertà di progettazione, oppure il raggiungimento di più ampie e più versatili possibilità di commercializzazione. 1.  «Trade Secrets. A trade secret is information that a business keeps secret in order to gain an advantage over competitors». Per questa tipologia di beni – oltre a dover rispettare naturalmente tutti i requisiti previsti [continua ..]


2.3. Gli International Valuation Standards (2017)

Il documento dedica l’IVS 210 agli Intangible Assets, descrivendone le diverse tipologie e esaminandoli in ottica valutativa. Innanzitutto, l’IVS 210 definisce gli Intangible Assets come «a non-monetary asset that manifests itself by its economic properties. It does not have physical substance but grants rights and/or economic benefits to its owner». Se è vero che ci sono alcune caratteristiche che permettono di distinguere le immobilizzazioni immateriali le une dalle altre, come ad esempio la funzione, la posizione nel mercato e l’immagine, bisogna anche tener presente che nella maggior parte dei casi gli Intangible Assets possono essere raggrupati in cinque diverse categorie. Ad esclusione di alcuni aspetti comuni a tutte le categorie e di alcuni beni – come i marchi – che racchiudono più categorie contemporaneamente, ci sono altre caratteristiche che sono peculiari della singola categoria. I cinque diversi gruppi sono i seguenti: 1. Marketing-related: in questo gruppo rientrano principalmente tutti quei beni utilizzati nelle campagne di marketing e per la promozione di nuovi prodotti o servizi, come i marchi, trade names, unique trade design e i domini nternet; 2. Customer-related: in questo gruppo sono inclusi le customer lists, backlog, i diversi tipi di contratto con la clientela, nonché le relazioni contrattuali ed extra-contrattuali; 3. Artistic-related: in questo gruppo rientrano tutti le attività legate al mondo dell’arte e ai benefici connessi, come le opere, i libri, i film, la musica e la tutela del diritto d’autore extra-contrattuale; 4. Contract-related: in questo gruppo sono ricompresi gli assets derivanti dai diritti contrattuali, come gli accordi sulle royalties, lease agreements, permits, broadcast rights, servicing rights, employment contracts and non-competition agreements; 5. Technology-based: in questo gruppo, infine, sono raggruppati tutti quei beni che derivano da contratti contrattuali ed extra-contrattuali per utilizzare la tecnologia brevettata e non, databases, formulae, designs, software or processes. Nella fase di valutazione, è fondamentale che il perito riconosca le differenze tra le singole categorie e – di conseguenza – del bene che ha bisogno di essere valutato, poiché le differenze [continua ..]


2.3.1. Approcci e metodi valutativi

L’IVS 105 “Valuation approaches” individua tre principali criteri di valutazione, che possono – in generale – essere tutti utilizzati per le immobilizzazioni immateriali. Nella fase preliminare di scelta del metodo più appropriato alle peculirità dell’asset esaminato, il perito – oltre ai requisiti del presente Standard (IVS 210) – deve seguire anche tutti gli obblighi dell’IVS 105 e in particolare le prescrizioni del paragrafo 10.3. Di seguito, verranno esaminati singolarmente i tre criteri di valutazione. Market Approach (Approccio di mercato) Il Market Approach definisce il valore delle immobilizzazioni immateriali analizzando i valori espressi dalle transazioni – verificabili sul mercato – che hanno coinvolto beni identici o simili, anche se spesso queste tipologie di transazioni coinvolgono diverse tipologie di beni di natura diversa. È possibile usare questo approccio solamente nel caso in cui vengano rispettati contemporaneamente i seguenti criteri: a) in un’operazioni svolta alle normali condizioni di mercato, sono presenti tutte le informazioni aggiornate e indispensabili (relative a beni identici o simili) per una corretta valutazione; b) sono presenti tutte le informazioni necessarie affinché il perito possa adattare le differenze significative tra il bene oggetto di valutazione e quelli coinvolti nella transazione. Non è sempre facile utilizzare questo criterio di analisi, data l’eterogenea natura di questi beni e poiché raramente le immobilizzazioni immateriali sono cedute singolarmente: solo in alcuni casi eccezionali è possibile ricavare dati relativi a transazioni di beni identici; nella maggior parte dei casi saranno infatti relativi a beni simili. Ad ogni modo, nel caso in cui ci siano dati analizzabili, i periti devono sempre apportare le dovute correzioni al fine di diminuire le differenze fra il bene valutato e quello osservato: potranno essere revisioni a livello qualitativo o quantitativo. Tuttavia, è bene considerare che la necessitaà di apportate significative correzioni a livello qualitativo potrebbe indicare che l’utilizzo di un altro tipo di metodo sia più appropriato per la specifica valutazione. Alcuni tra gli intangible assets che – a volte – utilizzano il “Market Approach” sono i seguenti: roadcast [continua ..]


2.4. I Principi Italiani di Valutazione (PIV) (2015)