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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 6 luglio 2018, n. 39484, ha chiarito che non sussiste il reato di bancarotta fraudolenta documentale fondato sull’impossibilità per il socio amministratore – seppur da poco nominato – di non conoscere la situazione contabile della fallita, poiché con ristretta base sociale, peraltro familiare. La Suprema Corte evidenzia che non è rilevante il legame familiare con il precedente amministratore resosi irreperibile, anche socio, se all’imputato non viene attribuito un ruolo quale amministratore di fatto prima dell’assunzione formale della carica.