Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

30/06/2020 - Il creditore non insinuato al passivo può recuperare l’IVA.

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con Sentenza nella Causa C-146/19 dell’11 giugno 2020, ha stabilito che la mancata insinuazione al passivo del fallimento del proprio credito non esclude la possibilità per il creditore di emettere nota di variazione in diminuzione per il recupero dell’IVA precedentemente assolta. Si tratta di una decisione in contrasto con il restrittivo orientamento adottato nella prassi dall’amministrazione finanziaria italiana, la quale, in caso di accertata infruttuosità della procedura fallimentare, subordina il diritto alla riduzione dell’IVA assolta alla effettiva partecipazione del creditore alla procedura stessa, attraverso l’insinuazione al passivo (si veda, da ultimo, la Risposta a interpello del 3 giugno 2019, n. 178). In conclusione, l’emissione della nota di credito è subordinata alla sola dimostrazione della definitiva irrecuperabilità del credito vantato, salvo il caso in cui sia provato che l’inerzia del soggetto passivo nel non presentare istanza di ammissione al passivo è dovuta a comportamenti fraudolenti.