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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 17 gennaio 2019, n. 1131, ha affermato – diversamente da quanto in precedenza statuito (Cass. n. 31445/2018 e n. 734/2018) – che la costituzione del vincolo di destinazione non è di per sé tassata, ma la tassazione trova applicazione solo all’atto dell’effettivo incremento patrimoniale del beneficiario, ovvero solo quando il programma del trust ha avuto esecuzione e cioè quando il beneficiario della stipulazione è stato definitivamente individuato. Nella Sentenza in commento, la Suprema Corte ha focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si manifesta il momento impositivo, in particolare sugli “indici di capacità contributiva” che si verificano all’effettivo «incremento patrimoniale, da valutarsi sempre nella prospettiva causale unitaria dell’istituto civilistico del trust, mediante la individuazione puntuale del momento e del soggetto che manifesta la capacità contributiva, perché l’arricchimento non può dirsi attuale sino a quando il programma del trust non abbia avuto esecuzione».