Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

29/04/2020 - Frode fiscale: In caso di fatture false l’ufficio deve dimostrare il vantaggio economico incassato dal cliente.

argomento: News del mese - Diritto Tributario

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La Corte di Cassazione con la sentenza n. 7647 del 2 aprile 2020 ha fornito un’interessante interpretazione in ordine al delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte contestato ad una società contribuente. Nel caso di specie, l’amministrazione finanziaria non ha dimostrato il vantaggio degli affari conclusi dalla società con la cartiera. Rilevante anche il pagamento con assegni, che non può essere considerato anomalo, e che l’acquisto sia avvenuto a prezzi di mercato. L’Ufficio riprendeva a tassazione l’IVA assolta sugli acquisti, contestando l’indebita detrazione dell’imposta, riferibile a operazioni soggettivamente inesistenti, poste in essere da società costituite al solo scopo di frodare l’imposta, interposte tra i reali fornitori e gli acquirenti nazionali. Avverso gli atti di accertamento la contribuente presentava ricorso e gli atti venivano annullati. L’Ufficio appellava la decisione di primo grado e il gravame era accolto. Secondo i giudici la pretesa impositiva era pienamente legittima perché fondata su elementi indiziari conducenti e comprovati, tali da attestare l’assenza di buona fede in capo al committente.