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La Corte di Cassazione, con sentenza del 2 ottobre 2018 n. 15321, depositata il 6 giugno 2019, ha precisato, in ordine al tema della rinuncia al credito da parte del socio, in assenza di vantaggi o di particolari ragioni, che essa è rappresentativa di un comportamento antieconomico, il quale a sua volta legittima la pretesa erariale, causa del divieto di abuso del diritto. Quest’ultimo, si basa sulla generale regola antielusiva, fattispecie ravvisata nel caso di specie, nel quale alla rinuncia al credito seguiva la cessione della partecipazione societaria; nell’ambito del giudizio tributario, spetta all’Amministrazione finanziaria provare il disegno elusivo, mentre è in capo al contribuente l’onere di dimostrare l’esistenza di valide ragioni economiche alternative o concorrenti.