Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/05/2019 - Marchio debole: sono sufficienti lievi modificazioni per escluderne la confondibilità

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

Articoli Correlati: marchio

La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 5 marzo 2019, n. 6385, ha affermato che – contrariamente a quanto accade per il marchio forte – sono sufficienti anche lievi modificazioni o aggiunte per escludere la confondibilità del marchio debole. Nel caso de quo, una società a responsabilità limitata depositava un marchio composto dalle parole “Miss Impero”; una società per azioni – titolare del marchio “Imperial” – proponeva opposizione alla domanda di registrazione, poiché riteneva identico il marchio in esame rispetto a quello proprio, con un rischio di confusione tra i segni a causa della somiglianza a livello visivo, fonetico e concettuale, nonché dell’identità e dell’affinità dei prodotti interessati. Sia l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) sia la Commissione dei Ricorsi contro i provvedimenti UIBM rigettavano il ricorso della società per azioni, la quale si rivolgeva alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha ravvisato la debolezza della radice “Imper”, non adatta, quindi, a limitare l’utilizzo di marchi costituiti dalla medesima radice; ha, inoltre, condiviso l’orientamento della Commissione, assegnando il ruolo dominante – seppur debole – alla parola “Miss” e non a “Impero”, e sottolineando come i marchi complessi non devono «essere necessariamente dotati di forte capacità distintiva, ma possono anche risultare, […] privi di una particolare forza individualizzante, con la sola conseguenza che in tal caso il marchio complesso sarà configurabile come marchio debole, anziché come marchio forte” […]».