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Articoli Correlati: Vincolo culturale indiretto - Limite apposto al diritto di proprietà - Tutela «sistemica» degli interessi contrapposti - Rispetto dei principi di proporzionalità e di ragionevolezza

Il Consiglio di Stato, sez. VI, nella pronuncia del 23 settembre 2022, n. 8167, con riguardo alla imposizione da parte dell’amministrazione del vincolo indiretto disciplinato dalla disposizione dell’art. 45 del d.lgs. 42 del 2004, c.d. codice dei beni culturali, ha affermato il principio secondi cui tale vincolo, integrando un limite apposto al diritto di proprietà sulla base di apprezzamenti rimessi all’autorità amministrativa competente, dovrebbe essere ‘dimensionato’ alla luce, in particolare, dei principi di proporzionalità e di ragionevolezza. Il Collegio ha osservato che negli ordinamenti democratici e pluralisti si rende necessario un continuo e vicendevole bilanciamento tra princìpi e diritti fondamentali, senza pretese di assolutezza per nessuno di essi. Come per i ‘diritti’, si legge nella sentenza, anche per gli ‘interessi’ di rango costituzionale va ribadito che a nessuno di essi la Costituzione garantisce una prevalenza assoluta sugli altri, dovendo essere la loro tutela di tipo «sistemico» e perseguita in un rapporto di integrazione reciproca. La primarietà di valori come la tutela del patrimonio culturale o dell’ambiente implica che gli stessi non possano essere interamente sacrificati al cospetto di altri interessi (ancorché costituzionalmente tutelati) e richiede che di essi si tenga necessariamente conto nei complessi processi decisionali pubblici, senza, però, legittimare una concezione ‘totalizzante’ come se fossero posti alla sommità di un ordine gerarchico assoluto. Ad avviso del Consiglio di Stato, in conclusione, il punto di equilibrio, necessariamente mobile e dinamico, deve essere ricercato – dal legislatore nella statuizione delle norme, dall’amministrazione in sede procedimentale, e dal giudice in sede di controllo – secondo i citati principi di proporzionalità e di ragionevolezza.