Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/12/2021 - Il diritto all’utile è una prestazione di “dare” che incombe sulla società di persone

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 9 novembre 2021, n. 32666 ha affrontato il caso di una società di persone nella quale i soci accomandatari, a seguito dell’approvazione del rendiconto di gestione nel quale figuravano utili sociali, agivano in giudizio nei confronti dell’accomandatario per ottenere la distribuzione degli utili sociali. Nel caso di specie si chiedeva la condanna dell’amministratore all’esecuzione di un obbligo “di fare” sulla base del rapporto di mandato tra soci e amministratori. La Suprema Corte, nel rigettare la pretesa, ha affermato, in primo luogo, che è la società, in qualità di soggetto giuridico autonomo e distinto dalle persone che compongono la compagine sociale, titolare dell’obbligo di procedere alla distribuzione degli utili. Conseguentemente, l’approvazione del rendiconto di gestione, dal quale emerga la presenza di utili, è la sola condizione sufficiente a legittimare la pretesa dei soci alla distribuzione della quota di utili spettanti. Non è pertanto riconoscibile una legittimazione passiva dell’accomandatario sulla base di una distinta prestazione di “fare” a lui attribuibile, in quanto il diritto all’utile è una prestazione di “dare” che grava sulla società, unico soggetto tenuto ad adempiere