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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 21 ottobre 2020, n. 22957, si è espressa in tema di quorum deliberativi di assemblee consortili affermando che gli stessi sono disciplinati esclusivamente dagli accordi intercorsi tra le parti e cristallizzate nello statuto. Nel caso di specie, alcuni soci di un consorzio impugnavano la delibera con la quale veniva approvato il bilancio consortile del 2001 e il bilancio previsionale del 2002, al fine di sentire dichiarati non dovuti gli importi deliberati a titolo di contributo consortile. I soci attori sostenevano che la delibera fosse stata approvata senza il quorum deliberativo necessario. La Suprema Corte, respingendo le richieste degli attori, ha rilevato che ove lo statuto del consorzio preveda che l’assemblea, in seconda chiamata, possa deliberare qualunque sia il numero degli intervenuti, detta un principio di carattere negoziale che può essere integrato solo da norme di legge di carattere inderogabile, nelle quali non rientra l’art. 1136 c.c. dettato in materia di comunione.