Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

14/11/2019 - Non risponde del reato di omessi versamenti chi prova l’impossibilità di reperire le risorse

argomento: News del mese - Diritto Tributario

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Con la Sentenza n. 36378 del 21 agosto 2019 la Corte di Cassazione torna sulla tematica degli omessi versamenti di imposte, affermando che assumono sempre rilevanza penale a meno che il contribuente non sia in grado di dimostrare l’impossibilità di reperire i fondi necessari per effettuare il pagamento, unitamente al concreto personale impegno dello stesso a reperirli. Nel caso di mancato versamento delle ritenute di acconto dovute sulla base del modello 770 è prevista la reclusione da sei mesi a due anni per un ammontare superiore a 150mila euro per ciascun periodo d’imposta, e per provare il reato è necessario, a seconda che l’illecito si sia consumato prima o dopo il 21 ottobre 2015, produrre sia la dichiarazione 770 che le certificazioni rilasciate ai sostituiti (nel primo caso) o solamente la dichiarazione 770 (per gli illeciti commessi successivamente al 22 ottobre 2015). Quanto all’omesso versamento Iva, la consumazione del reato per gli importi superiori a 250mila euro è rappresentata dalla scadenza fissata al 27 dicembre per il pagamento del relativo acconto.