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La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 15321 del 6 giugno 2019, confermando l’orientamento dei giudici di merito, che avevano desunto la sussistenza dell’abuso del diritto dalla rinuncia ad un ingente credito verso la società da parte dei soci salvo poi uscire dalla stessa nell’esercizio successivo e cedere le quote ad un valore non congruo, senza conseguire un ritorno economico, ha sottolineato la finalità elusiva di tale condotta, che rappresenta un’operazione antieconomica a vantaggio esclusivo della società. Quanto all’onere probatorio dell’abusività, precisa la Corte, esso incombe sull’Amministrazione finanziaria cui spetta fornire la prova tanto del disegno elusivo, quanto delle modalità di manipolazione ed alterazione degli schemi negoziali; al contribuente spetta invece l’onere di allegare l’esistenza di valide ragioni extrafiscali a sostegno dell’attività posta in essere.