Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/07/2018 - Il contratto di sale and lease-back è nullo se concluso in violazione dell’art. 2744 c.c.

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La Corte di Cassazione, con la Sentenza del 28 maggio 2018, n. 13305, ha fornito importanti chiarimenti in ordine all’ipotesi in cui il contratto di sale and lease-back persegua in realtà uno scopo di garanzia, non rispondendo pertanto ad una concreta funzione di finanziamento, affermando che – in tale caso – debba ritenersi nullo per violazione del divieto di patto commissorio di cui all’art. 2744 c.c. Infatti, il “sale and lease-back” è un contratto socialmente tipico mediante il quale, per ottenere liquidità, un’impresa vende un proprio bene, strumentale all’esercizio della sua attività, ad una società di leasing, la quale lo acquista e lo cede successivamente in locazione finanziaria alla stessa impresa cedente, che potrà riacquistarlo pagando il prezzo previsto per il riscatto. Tuttavia, la Suprema Corte evidenzia alcuni indicatori che, se presenti, inducono a ritenere che il contratto persegua in concreto uno scopo di garanzia e, pertanto, deve ritenersi nullo per violazione del divieto di patto commissorio. Tali indici sono: la dubbia strumentalità del bene oggetto del contratto, l’evidente sproporzione tra il valore di mercato del bene ed il prezzo di vendita e, infine, l’assenza di una pattuizione che preveda un procedimento di stima del bene. Tali indici di fraudolenza completano quelli tradizionalmente individuati dalla giurisprudenza, ossia la presenza di precedenti rapporti di debito tra i soggetti interessati dall’operazione e la situazione di difficoltà economica da parte della società venditrice.