home / Archivio / Fascicolo / Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili ex art. 2086 c.c.: un esempio di ..
indietro stampa articolo indice fascicolo leggi articolo leggi fascicolo
Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili ex art. 2086 c.c.: un esempio di «convergenze parallele» tra diritto della crisi d´impresa ed economia aziendale
Daniele Gasbarro, cultore di Ristrutturazione delle Imprese presso l’Università La Sapienza di Roma. Dottore Commercialista in Roma, Revisore Legale dei Conti
L’approfondimento muove dalla definizione di crisi d’impresa, contestualizzando e calando tale concetto nel contesto sociale, storico ed economico nel quale sono maturate le recenti scelte di politica legislativa. In tale contesto, l’autore regredisce fino alle origini della congedata legge fallimentare per arrivare all’attuale formulazione.
The in-depth study starts from the definition of business crisis, contextualizing and placing this concept in the social, historical and economic context in which the recent legislative policy choices have matured. In this context, the author regresses to the origins of the dismissed bankruptcy law to arrive at the current formulation.
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
Sommario:
1. Introduzione - 2. Evoluzione dei concetti di crisi e insolvenza - 3. Evoluzione della contabilitą generale: sistemi contabili e misure della performance - 4. Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili - 5. Conclusioni - Bibliografia - NOTE
1. Introduzione
Il diritto della crisi d’impresa e la scienza aziendalistica, pur avendo culture, origini e obiettivi diversi, hanno sviluppato percorsi paralleli con tendenza convergente fino a disegnare intersezioni sempre più estese. Le recenti riforme normative hanno investito plurimi aspetti degli istituti e il concetto di crisi è stato ripetutamente emendato rispetto alla versione originaria del CCI in una sorta di smania correttoria che ha afflitto il legislatore. Ed è proprio la definizione di crisi che rappresenta l’incipit di questo intervento, che, nonostante i plurimi interventi riformatori, conserva una spiccata natura finanziaria. L’indagine muove proprio da questo nastro di partenza e tenta di regredire fino alle origini della congedata legge fallimentare per arrivare all’attuale formulazione. Il concetto di crisi verrà contestualizzato e calato nel contesto sociale, storico ed economico nel quale sono maturate le scelte di politica legislativa. Emerge come la nozione patrimoniale, che permeava la disciplina della legge fallimentare, sia evoluta verso una spiccatamente finanziaria consistente nella giustapposizione dei flussi finanziari attivi rispetto a quelli passivi nel breve periodo. Ed è questo l’elemento cardine attorno al quale ruota la valutazione della continuità aziendale e tutto ciò che ne consegue. La scienza aziendalistica – in particolare quella contabile – ha viaggiato [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
2. Evoluzione dei concetti di crisi e insolvenza
L’obiettivo di questo paragrafo è di tracciare una celere traiettoria evolutiva dei concetti di crisi e insolvenza, per evidenziare il distacco da una nozione storica e patrimoniale per recepirne una finanziaria e prospettica. L’oggetto di studio è principalmente la definizione di crisi, alla quale, come si vedrà, è stato conferito slancio prospettico, mentre l’insolvenza ha ancora le stimmate dell’attualità. L’approccio fortemente anticipatorio (c.d. forward looking) del nuovo corso normativo suggerisce, pertanto, di concentrarsi sulla nozione di crisi. Ebbene, questa non godeva di una propria definizione nella legge fallimentare coeva al codice civile; l’art. 160, infatti, non ne definiva i connotati. La sua concretizzazione era rimessa all’interprete, che, a seconda della gravità rilevata, o semplicemente percepita, sceglieva lo strumento giuridico più adatto alla sistemazione della crisi. Questa comprendeva lo stato di insolvenza, quale incapacità del debitore di adempiere regolarmente le sue obbligazioni; condizione che poteva sussistere anche laddove il debitore vi avesse adempiuto, ma con mezzi anormali. Ma la crisi comprendeva anche il rischio di insolvenza, quale eventualità che la condizione appena esposta potesse ragionevolmente verificarsi in un periodo piuttosto contenuto. La crisi, inoltre, comprendeva anche le nozioni di sbilancio patrimoniale e di sovra [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
3. Evoluzione della contabilitą generale: sistemi contabili e misure della performance
L’obiettivo del presente paragrafo consta nella ricostruzione storica dei sistemi contabili e, più precisamente, delle misure della performance aziendale adottate dalla scienza ragionieristica. Questo celere excursus vorrebbe evidenziare come quest’ultima abbia spostato la propria attenzione dal reddito storico al flusso di cassa prospettico per saggiare la capacità dell’impresa di proteggere il paradigma della continuità aziendale. L’evoluzione dei sistemi contabili e delle misure rilevate deve essere calata nel contesto sociale ed economico, perché gli studi e i relativi risultati sono sempre figli dei tempi in cui sono maturati. Questo è ancor più vero con riguardo alle scienze sociali, permeabili ai mutamenti ambientali. La scienza ragionieristica, come appena detto, ha escogitato vari sistemi contabili finalizzati tutti alla rilevazione della performance dell’impresa. Il pioniere è unanimemente riconosciuto in Fabio Besta – eminente Studioso di Ragioneria e inventore del sistema patrimoniale – il cui inestimabile contributo si estende oltre l’ideazione di questa teoria [8]. L’oggetto di studio era evidentemente il patrimonio aziendale e ogni operazione di gestione esterna era esaminata nella variazione delle grandezze elementari del patrimonio e, conseguentemente, nell’effetto prodottosi sul patrimonio netto [9]. Il pensiero bestano deve essere [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
4. Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili
Si è tentato di evidenziare come sia il diritto della crisi sia la scienza ragionieristica siano evoluti, ciascuno nel rispettivo campo di interesse scientifico, da nozioni storico-statiche a misure prospettiche e finanziarie per l’accertamento della continuità aziendale. Questo percorso convergente avrebbe trovato un punto di approdo comune proprio nell’istituto sancito dall’art. 2086 c.c., là dove le due scienze convergono sulla natura finanziaria e prospettica della crisi d’impresa. Il presente paragrafo tenta, pertanto, di delineare i tratti essenziali degli adeguati assetti, osservandoli da un’ampia prospettiva che cerca di coglierne i capisaldi giuridici e di innestarvi gli aspetti aziendalistici considerata la pacifica interdisciplinarità dell’istituto. Questo consiste in «regole che definiscono, a livello di governance, l’organizzazione societaria e i processi decisionali (ovvero chi decide, chi dichiara e chi controlla le decisioni assunte/dichiarate) e identificano a livello operativo le funzioni aziendali, le procedure e i processi che consentono l’esecuzione delle decisioni, così da realizzare compiutamente e correttamente l’oggetto dell’iniziativa societaria» [19]. Gli adeguati assetti, da una prospettiva giuridica, constano nella mappatura dei centri decisionali e nella dislocazione, tra i vari attori del governo societario, delle funzioni [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
5. Conclusioni
Il percorso evolutivo della contabilità e del diritto della crisi troverebbe il suo punto di convergenza proprio negli adeguati assetti organizzativi che, tra l’altro, devono essere idonei all’intercettazione tempestiva della crisi. La scienza e la tecnica contabile sono sempre più orientate verso la stima dei risultati prospettici, che si abbeverano alla fonte contabile storica. La predisposizione di piani e programmi aziendali, con precipuo riferimento alla dinamica finanziaria futura, è ormai il fulcro attorno al quale ruotano la scienza e la tecnica contabile. La pianificazione aziendale e il controllo di gestione, a ben vedere, sono ascesi da mera e accorata raccomandazione della curia ragionieristica a elementi imprescindibili degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili sanciti dall’art. 2086 c.c. Tale riferimento normativo, pertanto, rappresenterebbe una sorta di approdo comune del percorso evolutivo della scienza e della tecnica ragionieristica e del diritto della crisi e del diritto societario sempre più orientati alla rilevazione, giustappunto, della crisi e dell’insolvenza prospettiche declinate in termini finanziari. La strutturazione di adeguati strumenti di controllo manageriale nelle piccole e medie imprese – con particolare riferimento al concetto di adeguatezza – rappresenterebbe il terreno sul quale la convergenza tra diritto della crisi, diritto societario e [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
Bibliografia
ACCADEMIA ITALIANA DI ECONOMIA AZIENDALE-ASSOCIAZIONE PROFESSIONISTI RISANAMENTOIMPRESE-FONDAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI-UNIONE NAZIONALE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI-ORGANISMO ITALIANO BUSINESS REPORTING, Informazioni non finanziarie per gli adeguati assetti e per la previsione delle crisi nelle PMI, 2022. Abriani N.-Cavalluzzo N., Il collegio sindacale deve segnalare condizioni di squilibrio, in Il Sole 24 Ore, 6 agosto 2021. Ambrosini S., Il codice della crisi dopo il d.lgs. n. 83/2022: brevi appunti su nuovi istituti, nozione di crisi, gestione dell’impresa e concordato preventivo (con una notazione di fondo), in Ristrutturazioni aziendali, 17 luglio 2022. Ambrosini S., Crisi e insolvenza nel passaggio fra vecchio e nuovo assetto ordinamentale: considerazioni problematiche, in Crisi d’Impresa e Insolvenza, 14 gennaio 2019. Ambrosini S., Brevi appunti sulla nuova “sintassi” del concordato preventivo, in Ristrutturazioni Aziendali, 9 giugno 2022. Ambrosini S., Il codice della crisi dopo il d.lgs. n. 83/2022: brevi appunti su nuovi istituti, nozione di crisi, gestione dell’impresa e concordato preventivo, in Riv. dir. fall., 5/2022. Azzaro A.M., Appunti sulla nozione giuridica di “crisi” d’impresa come stato di non insolvenza (irreversibile), in Studi Urbinati. Astuni E., La mancata predisposizione di adeguati assetti organizzativi e i rimedi giurisdizionali in ambito civilistico, in questa Rivista, [continua ..]
» Per l'intero contenuto effettuare il login inizio
NOTE