Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

indietro

stampa articolo indice fascicolo leggi articolo leggi fascicolo


Gli aspetti fiscali (di Prof. Dott. Alberto Franco, Professore a contratto di diritto tributario – Università di Torino)


Nel contesto della gestione del patrimonio familiare, l’intervento analizza la variabile relativa agli aspetti fiscali, con l’obiettivo di una corretta pianificazione patrimoniale. In tale prospettiva di analisi, l’autore si sofferma sulla scelta del veicolo a utilizzare, nonché sulla fiscalità delle attività finanziarie.

Tax aspects

In the context of the management of family assets, the paper analyzes the variable relating to tax aspects, with the aim of correct estate planning. From this perspective of analysis, the author focuses on the choice of vehicle to use, as well as on the taxation of financial assets.

Nell’ambito della gestione del patrimonio familiare e della pianificazione patrimoniale, la variabile fiscale è sicuramente uno dei driver principali, sebbene non sia chiaramente l’unico, e probabilmente neanche il primo fattore da considerare per una corretta pianificazione. Se guardiamo agli strumenti che sono stati illustrati in precedenza, troviamo senza dubbio una grande varietà di regimi fiscali che non sarebbe possibile riassumere in un breve contributo, tuttavia possiamo delineare alcuni tratti comuni e alcune linee guida per considerare i profili fiscali nell’ambito di una attività di pianificazione e di gestione del patrimonio familiare. Fattore senza dubbio importante nella pianificazione e nella gestione del patrimonio familiare è la scelta del veicolo da utilizzare. Ciò è sicuramente un primo elemento da tenere in considerazione nell’ambito della pianificazione patrimoniale, specie di patrimoni di dimensioni significative, e in questo ambito vi sono diverse opzioni, ciascuna con profili fiscali molto differenti. Una prima scelta può consistere nell’utilizzo di una “classica” holding di famiglia in forma di società di capitali. In tal caso, l’autonomia patrimoniale della società è accompagnata da una soggettività passiva della stessa alle imposte sui redditi, ed in particolare all’imposta sul reddito delle società, in misura pari al 24%. L’utilizzo di una holding può essere consigliabile laddove, ad esempio, la sua costituzione possa avvenire secondo modalità fiscalmente neutrali, ad esempio: •    attraverso una operazione di conferimento d’azienda da parte di una società in una società conferitaria neocostituita (di talché l’originaria società operativa diviene una holding per effetto del conferimento d’azienda); •    attraverso una operazione di conferimento di partecipazioni di controllo. Ad ogni modo, occorre rilevare che, se i dividendi intercompany sono tassati in misura molto contenuta (sono infatti imponibili solo per il 5%, che conduce ad un carico fiscale pari all’1,2%, eventualmente riducibile in caso di adesione ad un consolidato fiscale) la distribuzione dei dividendi ai soci persone fisiche sconta un’ulteriore 26% di imposta sostitutiva o ritenuta d’impo­sta su tali dividendi. È quindi chiaro che, quanto più i proventi conseguiti dalla holding sono oggetto di reinvestimento e non di distribuzione, tanto più dal punto di vista fiscale sarà conveniente la holding società di capitali, perché ad esempio, nel­l’assunto di non effettuare alcuna distribuzione di utili, ci si limiterà a corrispondere unicamente l’Ires, rinviando la tassazione dei soci sui dividendi nel momento in cui gli stessi [continua..]

» Per l'intero contenuto effettuare il login

inizio