Nel contesto della gestione del patrimonio familiare, l’intervento analizza gli investimenti del patrimonio familiare, con l’obiettivo di una corretta pianificazione patrimoniale. In tale prospettiva di analisi, l’autore si sofferma – inter alia – su investimenti in immobili e cripto attività.
Alternative allocations of family assets: art, land for agri-food use and cryptoassets In the context of family asset management, the intervention analyzes family asset investments, with the aim of correct asset planning. From this analytical perspective, the author focuses – inter alia – on investments in real estate and crypto assets.
In questa introduzione, che cercherò di contenere in termini di durata, vi parlerò degli investimenti una volta ritenuti convenzionali e oggi considerabili “non più convenzionali” e di quelli “non ancora convenzionali”.
In passato l’investimento in terreni era considerato assolutamente focale. Se andate a rileggere i grandi romanzi inglesi, di Jane Austin piuttosto che di Emily Dickinson, troverete che quel singolo buon partito, quella singola nobildonna, erano ‘interessanti’ (da sposare) perché avevano una “rendita”.
E la rendita normalmente era data dai tipici investimenti di quei tempi, chi banchieri dividevano in tre grandi parti: opere d’arte, terreni agricoli e valori mobiliari e cioè, relativamente a questi ultimi, quello che allora era a disposizione, quindi, sostanzialmente, azioni e titoli di stato.
Qual è stata la sorte del valore dei terreni agricoli in Italia negli ultimi anni? È noto il disastroso andamento degli ultimi 12 anni degli immobili. Sui terreni è andata molto peggio: negli ultimi 40 anni abbiamo avuto un calo in termini reali, passatemi un dato largo-circa, di un 15% in meno e negli ultimi 10 anni, di un 12%. Oggi il terreno agricolo in Italia, intendiamo quello in generale e non solo quello “arabile”, vale 21.000 Euro a ettaro. Mentre in certe aree territoriali nel prezzo dei terreni agroalimentari (per usare una terminologia odierna) si evidenzia una grande forza in termini di prezzo, come ad esempio se andiamo nella zona d Prosecco o nelle Larghe in cui troviamo anche milioni di euro che vengono richiesti per ogni singolo ettaro, certamente c’è una enorme massa di terreni venduti a prezzi miserrimi e l’elemento dirimente è uno e trino, cioè ‘location, location, location’.
La differenza rispetto al mercato immobiliare, che è normalmente rappresentato in forma grafica da un esagono (ci sono fasi poliennali in cui ci sono variazioni dei volumi e dei prezzi in qualche maniera prevedibili anche in funzione dell’inflazione), il settore del terreno agricolo in Italia è in effetti una curva piatta in tendenza decisamente ribassista da decenni per tutta una serie di motivi, non ultimo anche l’aspetto giuridico delle successioni, ‘dividi-dividi-dividi’.
E quando tu vuoi farti un grosso corpo di azienda agricola e devi fare 500 atti notarili per mettere insieme 60 ettari non è facile. Io stesso comprai un’azienda dalle parti di Cocconato, oltre 30 anni fa, e dovetti fare nel corso degli anni moltissimi atti notarili con costi molto elevati per poter creare un corpo unico di una certa dimensione. Ci sono alcune zone dell’Italia dove non è così. In Alto Adige col “Maso chiuso”, per esempio, c’è una normativa che è molto più semplice, [continua..]