Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

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Inquadramento del tema in ambito economico (di Paolo Turati, Economista)


L'intervento illustra il contesto economico in cui si inserisce il Metaverso. In tale prospettiva di analisi, l'autore descrive il fenomeno e fornisce i dati economici di riferimento.

The economic framework

The paper illustrates the economic context in which the Metaverse fits. In this perspective of analysis, the author describes the phenomenon and provides the reference economic data.

Preliminarmente al trattare la fenomenologia dei principali Metaversi (al momento considerabili dei Microversi in attesa di integrarsi in futuro fa di loro in Sistemi metaversici di grandi dimensioni), facciamo cenno a “cosa” questi luoghi digitali (che in realtà sono dei Media) contengono e “come” lo possono fare. Diamo per scontata la definizione di una Blockchain(ce ne sono almeno 7.000/10.000, almeno tante quanto la stima delle criptovalute in circolazione), cioè di registro (ledger) digitale condiviso le transazioni(digitali) relative al quale, crittografate sotto forma di hash alfanumerico, sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico a cui si possono (solo) aggiungere man mano nuovi blocchi e a cui tutti possono accedere (Blockchain aperta, in quelle chiuse no), la cui sicurezza è garantita da crittografia. Consideriamo altresì definita e condivisibilmente accettata la differenza sostanziale fra token fungibili e non fungibili, come essenzialmente sono le criptovalute: a differenza degli NFT (parimenti suscettibili di rappresentare dei diritti) questa possono essere scambiate – ancorché frazionabile: ad esempio il Satoshi, che è un centomilionesimo di Bitcoin, con un altro Satoshi – con un’altra dello stesso genere. I token sono la materia digitale di cui i metaversi vengono connotati. L’utilizzazione dei cosiddetti token fungibili(in gran parte rappresentati dalle criptovalute protocollate ERC20), così come dei Not Fungible Token (protocollati principalmente ERC721 per i singoli e ERC1155 per i multipli) è possibile, a parte che a mezzo del trasferimento degli interi wallet che li contengono, solo conoscendo un codice crittografato informatico (chiave pubblica+chiave privata: altro modo di trasferire è a mezzo consegna del codice), che possono essere scambiati peer to peer col consenso dei partecipanti alla transazione, ad esempio per acquistare beni e servizi digitali, tra due dispositivi senza intermediari e, ferma restando la validazione da parte della rete che rende immutabile(salvo attacchi “over fifty percent” di nodi validatori malevoli, ma è quasi impraticabile: costerebbe una follia in consumo energetico), il valore del token è determinato esclusivamente dall’effetto rarità sia che si tratti di Nft che di criptovalute(le più importanti blockchain hanno un’estrazione limitata di criptovalute: ad esempio Bitcoin a 21 milioni) correlato al rapporto tra domanda e offerta. I Nft – Non Fungible Tokens in acronimo – sono gettoni (coniati: “minting”) irripetibili che certificano univocamente quale utente del sistema può univocamente vantare un diritto su un asset digitale su una blockchain (proprietà, sconti, precedenze) attraverso uno smart contract (corredato di metadati). Gli Nft sono dunque, si ribadisce [continua..]

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