L’intervento illustra il quadro di riferimento economico in materia di criptovalute e NFT. In tale prospettiva di analisi, l’autore si sofferma sulla conservazione dei token, nonché sul loro scambio e monitoraggio.
Parole chiave: criptovalute – NFT – token.
Cryptocurrencies and NFTs. The economic reference framework The paper illustrates the economic framework for cryptocurrencies and NFTs. In this perspective of analysis, the author focuses on the conservation of tokens, as well as on their exchange and monitoring.
Parole chiave: cryptocurrencies – NFTs – token.
Per Millenni la Società umana si è doverosamente posta il problema del come utilizzare in determinati ambiti sociali con valenza “erga omnes” gli strumenti di pagamento di beni e servizi e gli Istituti di asseverazione delle proprietà non al portatore come gli immobili. Nel superare il baratto è stata l’Autorità statuale che sì è posta sin da subito a garante di tali servizi, dietro apparentemente modesta commissione, in specie nell’emissione monetaria: si tratta del cosiddetto Signoraggio, esplicantesi “caricando” sul valore di collocamento dell’emissione monetaria i costi vivi(progettazione e conio delle monete metalliche o di stampa di quelle cartacee oltre a spese di distribuzione eccetera) più, spesso, non meglio identificate spettanze quali Diritti di emissione, stimabili mediamente in frazioni “single digit” percentuali benché in certi casi si siano visti aggravi di ricarico più elevate (ovviamente scatenando in quel caso gravi fenomeni inflattivi). Per altro verso la certificazione della proprietà individuale dei beni non al portatore la si è individuata nelle Registrazioni presso Uffici garantiti dallo Stato come il Catasto o il Registro, anche qui a fronte del pagamento di determinati Diritti di registrazione. In verità non sempre e non dappertutto è stato così. Ad esempio, nell’isola di Jap, nella Micronesia, gli isolani non hanno mai nel corso dei Millenni asseverato la proprietà privata dei loro asset più preziosi, i Rai (pesanti e solo faticosamente trasportabili pietre a disco scavate con un buco centrale), con altri mezzi se non tenendo ogni famiglia dell’isola un registro diffuso e decentralizzato in cui tutti annotavano di chi erano i singoli Rai sparsi nell’isola, sicché se un soggetto malevolo avesse vantato la proprietà di uno di essi tutti gli altri avrebbero contestato quella pretesa e, non solo, ogni Rai eventualmente trafugato non sarebbe stato possibile cercare di rivenderlo senza essere accusato di furto in quello che era ambiente chiuso per definizione quale, appunto, un’isola. Le Blockchains odierne funzionano esattamente con questa logica. Le strutture statuali monetarie centralizzate, invero, nel corso del tempo hanno dovuto tener conto di varie criticità sopportate da parte dei loro cittadini, in specie nei trasferimenti transnazionali o transregionali (o anche solo transcomunali) monetari a liquidazione dei saldi negli scambi di beni e servizi. Trattandosi, prima dell’introduzione della Lettera di Credito da parte degli Ordini cavallereschi (furono le prime multinazionali finanziarie decentralizzate, che le Repubbliche marinare e i banchieri fiorentini e lombardi imitarono a loro volta con successo a piene mani) nel periodo delle Crociate e poi – in applicazione tecnica “a [continua..]