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La Corte di Cassazione con sentenza 32491 del 5 Settembre 2022 ha affrontato la problematica che sorge quando avviene una successione nell’amministrazione di una società tra il termine della presentazione della dichiarazione annuale IVA e la scadenza del termine normativamente fissato per il versamento dell’imposta dovuta sulla base della dichiarazione stessa. Non risponde in merito all’omesso versamento IVA l’amministratore che, pur avendo firmato la dichiarazione annuale non ha successivamente provveduto al pagamento dell’imposta nei termini previsti, salvo che non venga dimostrato che il soggetto abbia in proprio ordinato la condotta illecita di omissione del versamento. Nella sentenza viene specificato come “… è stata solamente evidenziata la contiguità cronologica tra la presentazione della dichiarazione fiscale e la nomina di nuovo amministratore, sì che doveva essere necessariamente impedita la creazione di un’eventuale sacca di impunità in favore di soggetti chiaramente ed inequivocabilmente coinvolti - quantomeno a titolo di accettazione del rischio - nella gestione societaria nel periodo immediatamente precedente alla commissione dell’illecito”. È comunque necessario accertare il reale contributo fornito dall’imputato al compimento del reato, approfondendo la prosecuzione di fatto della gestione pur dopo la presentazione delle dimissioni; mentre non deve essere considerato rilevante l’adempimento di un obbligo fiscale della presentazione della dichiarazione IVA.