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La Corte di Cassazione, con Ordinanza interlocutoria del 22 marzo 2018, n. 10105, depositata il 24 aprile 2018, ha affermato che ricade sul giudice civile la competenza del giudizio avente ad oggetto la questione dell’ammissione (integrale o parziale) – al passivo fallimentare – di un credito che era stato oggetto di una falcidia concordataria, nel caso in cui la procedura di concordato preventivo prima omologata – ancorché sia stato dichiarato il fallimento, su istanza del pubblico ministero – non sia stata risolta. In particolare, la Suprema Corte ha espresso il citato principio rilevando che – nel caso in esame – poteva essere mosso un rilievo nomofilattico.