Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/09/2018 - Azione di responsabilità e criterio di quantificazione del danno

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 13 ottobre 2016, n. 38, depositata il 3 gennaio 2017, ha osservato – in tema di azione di responsabilità promossa dal curatore fallimentare – che l’omessa o irregolare tenuta delle scritture contabili da parte degli amministratori di società, integrando la violazione di uno specifico obbligo di legge, si traduce in un pregiudizio patrimoniale. In particolare, la Suprema Corte ha sottolineato che la correlazione tra la condotta degli amministratori e il pregiudizio arrecato alla società (rappresentato dal deficit patrimoniale) può prospettarsi per le violazioni del dovere di diligenza nella gestione dell’impresa, tali da far presumere che, in ragione di esse, sia stato eroso l’intero patrimonio sociale. Inoltre, il pregiudizio patrimoniale può identificarsi nella differenza tra il passivo accertato e l’attivo liquidato (in sede di procedura fallimentare), e lo stesso può essere utilizzato quale criterio di liquidazione – in via equitativa – solo se sussistono le condizioni e se è applicabile al caso in concreto; peraltro, è altresì necessario che parte attrice abbia allegato un inadempimento dell’amministratore, idoneo – almeno astrattamente – a porsi come causa del danno lamentato.