Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

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Il recepimento della direttiva MiFID II e l'adeguamento al regolamento MiFIR. La consulenza finanziaria (di Stephane Vacher)


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Vorrei fare con voi un breve viaggio in quello che è il contesto nel quale si inseriscono MiFID I prima e MiFID II poi, per raccontarvi che si tratta sicuramente di fattori molto importanti per l’evoluzione del settore dei servizi finanziari ma non degli unici. Innanzitutto perché i nostri clienti cambiano continuamente, con bisogni sempre più articolati e complessi: semplificando, un tempo ci chiedevano di gestire le loro risorse finanziarie individuali, e ci chiedevano in farlo, nella migliore delle ipotesi, in un’ottica di medio periodo. Oggi l’ottica di riferimento non è più quella del singolo individuo ma quella del nucleo famigliare, dove il nucleo famigliare è sempre più articolato e complesso per via dell’an­damento di separazioni, divorzi o famiglie non tradizionali. Inoltre, il cliente non ci chiede più di occuparci solo delle sue risorse finanziarie ma sempre più anche dell’interrelazione della componente finanziaria e di quella legata all’e­conomia reale: delle sue attività professionali, aziende, attività in immobili, in Italia e anche all’estero. Tutto questo non soltanto in un’ottica di medio periodo ma sempre più in ottica trans generazionale. Il risparmio delle famiglie italiane, che rappresenta uno dei pochi asset di sicuro valore dell’Ita­lia, ha una grande sfida che lo aspetta: i 2/3 della ricchezza privata delle famiglie italiane passerà di mano, dal punto di vista generazionale, nei prossimi 10 anni. Per questo è innanzitutto il cliente che ci chiede di evolvere. Poi c’è la tecnologia. Basti pensare che quando partì MiFID I, nel 2007, non esistevano le App. Chi l’avrebbe mai detto, ai tempi di MiFID I, che a­vremmo potuto pagare un caffè col pollice! Sta cambiando completamente il paradigma di relazione con i nostri clienti. E questa è una sfida molto importante per noi: per l’industria dei servizi finanziari vuol dire che sempre di più ci dobbiamo abituare ad un paradigma di relazione coi clienti che includa la tecnologia. Oggi si parla molto di home advisory, della possibilità che i nostri consulenti finanziari vengano sostituiti da algoritmi e piattaforme digitali, che il focus si sposti quindi dal singolo, o dalla sua mandante, a fantasmatiche aziende di information technology, fabbriche di algoritmi la cui proprietà e livello di responsabilità sarà tutto da dimostrare. Oggi in aula ci va il legale della banca a spiegare la struttura di un prodotto; non so bene chi rappresenterà in aula un algoritmo. Lo stesso contesto finanziario è in continua evoluzione. Si pensi a quanto fossero diversi, 10 anni fa, l’andamento dei tassi e della crescita. Oggi è necessario rischiare per ottenere un rendimento per i nostri clienti. Per quanto non sia mai [continua..]

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