Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

08/04/2022 - Impossibilità di realizzare opere inerenti ad un intervento abusivo oggetto di domanda di sanatoria ancora pendente

argomento: News del mese - Diritto Amministrativo

Articoli Correlati: Intervento abusivo - Domanda di sanatoria ancora pendente - Opere di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione, di realizzazione di pertinenze urbanistiche inerenti all’intervento abusivo - Impossibilità della loro realizzazione in pendenza di domanda di sanatoria

Il Consiglio di Stato, sez. VI, nella pronuncia del 25 marzo 2022, n. 2171, si è occupato della questione della possibilità o meno di realizzare opere rientranti nelle categorie della manutenzione straordinaria, della ristrutturazione o della costruzione di opere costituenti pertinenze urbanistiche quando sia pendente la domanda di sanatoria di manufatti abusivi interessati dalle citate opere. La conclusione cui è giunto il Consiglio di Stato è stata nel senso di escludere che la mera presentazione della domanda di sanatoria possa valere come autorizzazione all’esecuzione di opere ulteriori relative all’intervento oggetto della domanda di sanatoria. In particolare, si legge nella pronuncia che in presenza di manufatti abusivi non sanati né condonati, gli interventi ulteriori, ancorché riconducibili alle categorie della manutenzione straordinaria, della ristrutturazione o della costruzione di opere costituenti pertinenze urbanistiche, ripetono le caratteristiche d’illiceità dell’opera abusiva cui ineriscono strutturalmente, dal momento che la presentazione della domanda di sanatoria non autorizza l’interessato a completare l’opera e neppure a trasformare o ampliare i manufatti oggetto della citata domanda, in ragione della permanenza dell’illecito fino all’ottenimento della sanatoria. Da qui, secondo il Collegio, non può non derivare l’impossibilità della prosecuzione dei lavori abusivi a completamento di opere che, fino al momento di eventuali sanatorie, sono e restano comunque illecite, sorgendo, di conseguenza, in capo al Comune l’obbligo di ordinarne la demolizione.