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La Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con sentenza del 14 febbraio 2022 (ud. 18 novembre 2021) n. 5121, ha ritenuto di seguire l’orientamento maggioritario che ritiene, quale dies a quo, la sottoscrizione della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ente e non la sua notifica all’ente stesso. La peculiarità della presente Sentenza risiede nell’accertamento della efficacia interruttiva della prescrizione dell’atto (la richiesta di rinvio a giudizio) successivamente dichiarato nullo con conseguente restituzione degli atti al Pubblico Ministero procedente. La Cassazione ha infatti statuito che “va riconosciuta anche agli atti processualmente nulli la capacità di conseguire lo scopo e in particolare è stato riconosciuto agli atti interruttivi della prescrizione valore oggettivo, in quanto denotano la persistenza dello Stato a perseguire il reato e comunque a porre in luce l’interesse punitivo, sicchè l’atto interruttivo della prescrizione, pure quando sia nullo, conserva la sua efficacia, siccome univocamente idoneo a manifestare la volontà punitiva dello Stato”.