Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

06/07/2021 - Inversione dell'onere della prova apparente per il fallito infedele e sleale.

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 22 marzo 2021, n. 17571, depositata il 6 maggio 2021, ha chiarito che la condotta infedele o sleale del fallito nel contesto dell’interpello determina le conseguenze di cui all’art. 216, comma 1, n. 1, l.f., cosicché l’inversione dell’onere della prova ascritta al fallito per il mancato rinvenimento di cespiti, da parte della procedura, e in assenza di giustificazione al proposito (o di giustificazione resa in termini di spese, perdite e oneri attinenti o compatibili con le fisiologiche regole di gestione) risulta essere soltanto apparente. Si tratta, infatti, di sollecitazione al diretto interessato della dimostrazione della concreta destinazione dei beni o del loro ricavato, risposta che (presumibilmente) soltanto egli, che è (oltre che il responsabile) l’artefice della gestione, può rendere.