argomento: News del mese - Diritto Penale
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La Corte di Cassazione, con Sentenza dell’8 febbraio 2021, n. 4770, nell’ambito di un procedimento per deposito e smaltimento di rifiuti non autorizzato, ha ribadito come il reato di cui all’art. 256 co. 1 d.lgs. 152/06 non abbia natura di “reato proprio” integrabile solo da soggetti esercenti professionalmente una attività di gestione rifiuti, ma costituisca un’ipotesi di “reato comune” che può, pertanto, essere commesso anche da chi svolge attività di gestione rifiuti in modo secondario o consequenziale all’esercizio di una attività primaria diversa. Il pronome indefinito “chiunque”, prosegue la Corte, esclude la possibilità di introdurre surrettizie limitazioni interpretative fondate sui requisiti – non richiesti – di imprenditorialità e/o professionalità.