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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 26 gennaio 2021, n. 1673, ha affermato che l’incarico di amministratore di società assume natura presuntivamente onerosa, con la conseguenza che, una volta accettato l’incarico da parte dell’amministratore stesso, risulta sussistere un suo preciso diritto alla percezione del compenso per l’attività svolta a fronte dell’incarico ricevuto. Qualora manchi indicazione in ordine al compenso da corrispondere, quest’ultimo viene stabilito dal giudice in via equitativa, in funzione dell’attività svolta. Se l’amministratore decide di rinunciare al proprio compenso, trattandosi di un diritto disponibile e quindi derogabile, tale aspetto deve essere opportunamente inserito in un’apposita clausola statutaria che preveda la gratuità dell’incarico stesso.