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La Corte di Cassazione, con la Sentenza 13 maggio 2020 n. 14763, ha ribadito il principio in base al quale il delitto di indebita compensazione di cui all’art. 10 quater d.lgs. 74/2000 richiede che il mancato versamento dei tributi risulti formalmente dovuto ad una indebita compensazione operata tra le somme spettanti all’erario e i crediti vantati dal contribuente, in realtà non spettanti o inesistenti, indipendentemente dalla tipologia di tributi o contributi coinvolta. Nelle argomentazioni della pronuncia in commento si legge che la normativa tributaria contenuta nell’art. 17 del d.lgs. 241/1997 – espressamente richiamato in tutta la sua estensione, senza distinzione tra le tipologie di tributi ivi indicati – costituisce la chiave ermeneutica per definire l’ambito di operatività della fattispecie incriminatrice di cui sopra. I supremi giudici, nel caso di specie, procedono ad un’ampia ed accurata ricognizione della disciplina penale sull’indebita compensazione per confermare un decreto di sequestro preventivo, sia in via diretta che per equivalente, nei confronti di un soggetto che opponeva il mancato superamento della soglia di punibilità.