Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

28/02/2020 - Risarcimento danni per concorrenza sleale: non basta la contraffazione del prodotto

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 14 febbraio 2020, n. 3811, ha affermato che è dovuto il risarcimento del danno per concorrenza sleale in caso di contraffazione di un prodotto soltanto se è fornita la prova del pregiudizio subito. Nel caso de quo, una società proponeva ricorso nei confronti di una impresa rivale per la commercializzazione di un modello di jeans confondibili con quelli della ricorrente. Sia in primo sia in secondo grado veniva accolta la domanda inibitoria per concorrenza sleale, ma non quella per il risarcimento dei danni causato dal calo di fatturato nel periodo incriminato. La Suprema Corte, confermando quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio, ha ricordato preliminarmente come il danno da concorrenza sleale non è in re ipsa, ma necessita della fornitura di prove del danno cagionato. Nel caso di specie, la flessione delle vendite nei mesi successivi non risulta conseguenza del prodotto contraffatto, poiché vi è stata continuità negli ordinativi dei punti vendita maggiori. La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso, ha affermato che risulta «astrattamente possibile che nello stesso periodo in cui si subisce la concorrenza sleale insorgano ragioni diverse che incidono direttamente o indirettamente sulle vendite del prodotto imitato».