Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

20/12/2019 - Non configura abuso la scissione non proporzionale o asimmetrica

argomento: News del mese - Diritto Tributario

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La valutazione delle operazioni di scissione non proporzionale o asimmetrica da parte dell’Agenzia delle Entrate dal punto di vista della loro potenzialità elusiva ha risentito considerevolmente dell’attuale disciplina dell’abuso, come codificata nell’art. 10 bis della Legge 212/2000. Tale norma ha determinato infatti un mutamento interpretativo e un allineamento al pensiero della dottrina maggioritaria. La svolta è avvenuta con la risoluzione n. 98/17, cui sono seguiti a cascata numerosi altri interventi dello stesso segno e con i quali l’Agenzia ha aderito con forza alla tesi della non elusività della scissione non proporzionale, ivi compreso il caso in cui lo scorporo abbia per oggetto immobili o comunque “meri beni” e non già complessi aziendali. In particolare, con due recenti apporti, le risposte ad interpello n. 87 del 28 marzo 2019 e n. 343 del 23 agosto 2019, l’Agenzia ha definito fisiologica “la scissione asimmetrica finalizzata a consentire ai soci della scissa di proseguire separatamente l’attività”, puntualizzando però che è “altresì necessaria, affinché non siano ravvisabili profili elusivi, che la scissione non sia volta a surrogare lo scioglimento del vincolo societario da parte dei soci e l’assegnazione agli stessi del patrimonio aziendale attraverso la formale attribuzione dei relativi beni a società di mero godimento”.