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La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con Sentenza 19 giugno 2018 (C-15/16), ha affermato che non tutte le informazioni che facciano riferimento ad un’impresa soggetta a vigilanza finanziaria e vengano trasmesse da quest’ultima all’autorità competente costituiscono incondizionatamente informazioni riservate. La Corte di Giustizia UE si è espressa relativamente ad una controversia sorta tra l’Ufficio federale di vigilanza dei servizi finanziari tedesco ed un investitore danneggiato dalle attività di una società tedesca, relativamente al diniego di accesso a determinati documenti societari. La Corte di Giustizia ha precisato che costituiscono informazioni riservate quelle detenute dalle autorità designate dagli Stati membri che non abbiano carattere pubblico e che – se divulgate – rischino di ledere gli interessi di chi le ha fornite o di terzi. Inoltre, decorsi cinque anni, anche le informazioni riservate sono considerate storiche e come tali prive del carattere di segretezza, salva l’eccezionale prova della loro rilevanza per i soggetti interessati o per i terzi.