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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 13 settembre 2018, n. 22406, ha sostenuto che la competenza giurisdizionale in caso di azione per il risarcimento dei danni subiti da una società partecipata da enti pubblici (nel caso di specie una società di smaltimento dei rifiuti), per effetto di illecite condotte da parte degli amministratori, spetta al giudice ordinario. La Suprema Corte, sul punto, ha inoltre precisato che è possibile la coesistenza di due procedimenti, uno civile e l’altro contabile, quando si configura anche un danno erariale. Nello specifico la Corte di Cassazione si è espressa prevedendo la «possibilità del concorso fra la giurisdizione ordinaria e quella contabile, in quanto, come già affermato nella richiamata decisione n. 26806 del 2009, laddove sia prospettato anche un danno erariale, al di là di una semplice interferenza fra i due giudizi, deve ritenersi ammissibile la proposizione, per gli stessi fatti, di un giudizio civile e di un giudizio contabile risarcitorio (cfr. anche Cass., Sez. Unite, 7 gennaio 2014, n. 63; Cass., 14 luglio 2015, n. 14632, in cui si sottolinea l’insussistenza della violazione del principio del ne bis in idem, stante la tendenziale diversità di oggetto e di funzione fra i due giudizi)».