Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/01/2019 - No al compenso extra per il consigliere di amministrazione

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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La Corte di Cassazione, con la Sentenza del 5 novembre 2018, n. 28148 ha affermato che non spetta un compenso extra al consigliere di amministrazione per l’attività dallo stesso compiuta allo scopo di salvare la società in crisi, rientrando la medesima nell’ambito della gestione d’impresa. Nel caso de quo, un consigliere di amministrazione citava in giudizio la società asserendo il mancato percepimento di un compenso extra per l’attività «ulteriore e diversa» svolta a favore della società medesima e consistente nella predisposizione di un piano industriale, nella ricerca di nuovi soci e nella gestione del rapporto con le banche in un momento di crisi. La Suprema Corte – confermando il rigetto della domanda da parte del giudice di merito – afferma, richiamando la Sentenza n. 11023/2000, il principio di diritto in base al quale l’amministratore di una società ha titolo ad una remunerazione extra solo per le attività che esulano dal rapporto di amministrazione «sempre che tali prestazioni siano effettuate in ragione di particolari cariche che allo stesso siano state conferite e che [esulino] dal potere di gestione della società, il cui limite deve individuarsi nell’oggetto sociale, sicché rientrano tra le prestazioni tipiche dell’amministratore tutte quelle che siano inerenti all’esercizio dell’impresa, senza che rilevi […] la distinzione tra atti di amministrazione straordinaria e ordinaria». La Corte di Cassazione sottolinea, infine, come l’interpretazione dell’art. 2380-bis c.c. non possa condurre a differente conclusione.