Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

31/07/2022 - Il nesso causale tra mancata autonomia dell’ODV e idoneità del modello organizzativo deve essere dimostrato

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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La Corte di Cassazione, con la Sentenza del 15 giugno 2022, n. 23401, si è espressa sul tema dell’adeguatezza dei modelli organizzativi ex d.lgs. 231/2001. Nel caso di specie, era stato contestato al presidente e amministratore delegato di una società il delitto di aggiotaggio ex art. 25-ter d.lgs. 231/2001 a causa di notizie false comunicate ai mercati in merito alle previsioni di bilancio e alla solvibilità di una società controllata posta in liquidazione. La questione si fonda su tre temi correlati: i) l’idoneità del modello organizzativo e di gestione ai fini della prevenzione contro il reato di aggiotaggio; ii) l’autonomia e i poteri dell’Organismo di Vigilanza nei confronti dei vertici dell’ente; iii) l’elusione fraudolenta del modello organizzativo. La Suprema Corte ha sottolineato il rapporto che vi è tra le linee guida dettate dalle associazioni di categoria e l’implementazione dei modelli 231: lo schema implementato, infatti, deve tenere presente quanto espresso dalle associazioni di categoria, ma, al contempo, deve essere plasmato sulle caratteristiche della singola impresa. Nel caso de quo, il modello e le prescrizioni realizzate dall’impresa sono risultati idonei a prevenire il reato di false comunicazioni, ma non il potere e l’autonomia assegnati all’Organismo di Vigilanza, poiché – riprendendo il principio stabilito dalla Corte di Cassazione nella Sentenza 52316/2016 – è ragionevole dubitare che un organo monocratico a diretto riporto del presidente abbia la libertà necessaria per compiere il proprio dovere. In ogni caso, la Corte di Cassazione ha evidenziato come debba esistere un nesso di causalità tra il reato contestato e la mancanza di autonomia dell’Organo di Vigilanza affinché possa configurarsi una responsabilità del modello dell’ente. La distinta responsabilità tra l’impresa e i suoi vertici costituisce anche il metro di misurazione dell’ingerenza consentita all’OdV negli atti apicali. In conclusione, la Suprema Corte ha considerato idoneo il modello organizzativo della società e ha ritenuto il comportamento del presidente e dell’amministratore delegato fraudolentemente elusivo.