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La Corte Costituzionale, con Sentenza del 26 gennaio 2022, n. 65, depositata il 10 marzo 2022, si è espressa in tema di profili di costituzionalità dell’art. 8, comma 1-bis, l. 3/2012, che espressamente dispone che «la proposta di piano del consumatore può prevedere anche la falcidia e la ristrutturazione dei debiti derivanti da contratti di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio, del trattamento di fine rapporto o della pensione». Sul punto, la Corte ha dichiarato infondata la sollevata questione di legittimità costituzionale della disposizione in parola nella parte in cui non prevede la possibilità di falcidia o di ristrutturazione del debito anche nei confronti di quei creditori che hanno ottenuto pronuncia giudiziale di pignoramento di una quota dello stipendio, del trattamento di fine rapporto o della pensione. In particolare, la Corte Costituzionale ha ritenuto che l’articolo in parola possa essere ermeneuticamente applicato anche alle suddette fattispecie, dovendo essere ricompreso nel contenuto della norma qualunque debito la cui soddisfazione sia prevista attraverso una forma di “cessione pro-solvendo del credito”, ancorché di derivazione giudiziale.