Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

10/02/2022 - Responsabilità della società “figlia” nei risarcimenti antitrust

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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Il caso Assonime 7/2021, prendendo le mosse dalla Sentenza della Corte di Giustizia UE (Causa C-882/19, del 6 ottobre 2021), affronta il tema della responsabilità della società “figlia” nel risarcimento del danno derivante da una violazione anticoncorrenziale per la quale la società madre sia stata ritenuta responsabile e sanzionata dalla Commissione Europea. La Corte di Giustizia chiarisce la nozione di impresa e individua i criteri per l’attribuzione delle responsabilità all’interno dei gruppi societari nei casi di risarcimenti per violazione delle regole dell’antitrust. Nello specifico, viene precisato che, per attribuire la responsabilità di un’unità economica, è necessario provare, in primis, l’appartenenza alla medesima unità economica della società madre e della società figlia, formando così un’unica impresa ai sensi del diritto della concorrenza. Successivamente, è l’esistenza stessa di quell’unità economica che ha commesso l’infrazione a ingenerare la responsabilità dell’una o dell’altra società che compongono quell’impresa. Una volta accertata una violazione dell’art. 101 del TFUE in capo a una società madre, è possibile per il soggetto danneggiato invocare la responsabilità civile di una società figlia, ma ricade sulla vittima dell’infrazione l’onere di provare, in sede di azione risarcitoria, l’appartenenza della società figlia alla medesima impresa unità economica e deve inoltre essere garantito a quest’ultima il diritto di difesa.