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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 23 ottobre 2020, n. 29541, resa a Sezioni Unite, ha affermato che il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone (art. 393 c.p.) e quello di estorsione (art. 629 c.p.) si differenziano tra loro in relazione all’elemento psicologico, da accertarsi secondo le ordinarie regole probatorie. La Suprema Corte ha anche precisato che il concorso del terzo nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone è configurabile nei soli casi in cui questi si limiti ad offrire un contributo alla pretesa del creditore, senza perseguire alcuna diversa ed ulteriore finalità.