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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 19 settembre 2020, n. 19008, ha affermato che la responsabilità del liquidatore verso i creditori sociali, ai sensi dell’art. 2495 c.c., ha natura aquiliana e, pertanto, grava sul creditore insoddisfatto dimostrare che la fase di pagamento dei debiti sociali non si è svolta nel rispetto della “par condicio creditorum”. La Suprema Corte ha, inoltre, sottolineato che il creditore che intende chiedere il riconoscimento della responsabilità illimitata del liquidatore deve dedurre (oltre a dimostrare il suo mancato pagamento a vantaggio di altri creditori) la mancata soddisfazione del credito “provato come esistente, liquido ed esigibile al tempo dell’apertura della fase di liquidazione” e il conseguente danno determinato dall’inadempimento del liquidatore alle sue obbligazioni. Sul liquidatore grava, invece, l’onere di dimostrare il corretto adempimento della ricognizione dei debiti sociali e del pagamento degli stessi nel rispetto della “par condicio creditorum”.