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La Corte di Cassazione, sezione penale, con una serie di sentenze, di cui l’ultima è la n. 16433 del 29 maggio 2020, è intervenuta sull’omesso versamento dei contributi previdenziali. I Giudici della Suprema Corte hanno decretato che non può essere causa oggettiva di esclusione della configurabilità di reato lo stato di necessità di chi non versa i contributi per una mensilità e corrisponde però le retribuzioni. Hanno affermato i Supremi Giudici che il pagamento delle retribuzioni è una scelta imprenditoriale che non può far escludere il dolo da omissione mentre i versamenti per i mesi antecedenti e successivi all’inadempimento escludono lo stato di necessità. Quindi, se l’azienda ha un minimo di liquidità deve destinarla prima ai contributi e poi, eventualmente, a pagare le retribuzioni.