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L’Agenzia delle Entrate, con Risposta ad interpello n. 72 del 21 febbraio 2020, ha confermato il principio generale secondo cui la scissione asimmetrica a mezzo della quale due o più soci si dividono indirettamente beni immobili non ha di per sé carattere elusivo. Nel caso di specie il quesito posto all’Agenzia riguardava la compatibilità dell’art. 10 bis della L. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente) applicato alla scissione operata da una società partecipata al 30% da un socio persona fisica e per il restante 70 da un’altra società (a sua volta partecipata al 100% da un socio persona fisica). Tale società era proprietaria di partecipazioni in società operative e di beni immobili. Già in altre occasioni l’Ufficio aveva avuto modo di definire come fisiologica un’operazione di scissione asimmetrica che si ha quando due soci dai diversi orizzonti imprenditoriali intendano intraprendere strade diverse.