Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

16/10/2019 - La Corte di Cassazione interviene sulla nozione di “atto di frode” ai sensi dell’art. 173 l.f.

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 20 giugno 2019, n. 25458, depositata il 10 ottobre 2019, è intervenuta in tema di “atti di frodeex art. 173 l.f., individuando i due fattori che connotano un determinato atto come “fraudolento”. Innanzitutto, deve trattarsi di una circostanza che, nella proposta di concordato preventivo, consapevolmente viene taciuta o esposta in maniera non adeguata o incompleta dal debitore; in secondo luogo, l’omissione o l’inadeguata esposizione deve essere tale da incidere concretamente sulla cognizione informativa dei creditori e – pertanto – sulla capacità di questi ultimi di esprimere un consenso informato. Pertanto, non è necessario che l’atto sia la risultanza di una dolosa predeterminazione da parte del debitore, né che lo stesso abbia arrecato un concreto pregiudizio ai creditori. Infine, la Suprema Corte ha affermato che il pagamento di debiti anteriori al deposito della domanda di concordato senza la preventiva autorizzazione del giudice delegato non è causa automatica di revoca del concordato, qualora i pagamenti eseguiti dal debitore siano di entità modesta rispetto al fabbisogno concordatario.