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Con la nota 30 maggio 2019 n. 5066, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha fornito i chiarimenti sui casi di possibili interferenze tra il procedimento di emanazione e convalida della diffida accertativa per crediti patrimoniali e le procedure di conciliazione svolte presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, in sede sindacale o nelle forme della risoluzione arbitrale. Tenuto conto che, con la circolare n. 24/2004, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che le modalità di espletamento delle conciliazioni sono quelle previste dall’art. 11 D.lgs. n. 124/2004, ovvero la conciliazione monocratica, l’INL ha precisato che non è possibile dare rilievo ad accordi conciliativi intervenuti in forme diverse dalla conciliazione monocratica. Pertanto, una volta adottata e validata la diffida accertativa, eventuali motivi di doglianza da parte del datore di lavoro potranno essere fatti valere in giudizio nella fase di opposizione all’esecuzione.