Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/04/2018 - Condotte elusive e dichiarazione infedele

argomento: News del mese - Diritto Penale

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La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con sentenza del 1° marzo 2018 (c.c. del 26 ottobre 2017), n. 9378, ha ricordato che, a seguito dell’introduzione ad opera del d.lgs. 158/2015 dell’art. 10 bis nella lg. 212/2000, non è più configurabile il reato di dichiarazione infedele in presenza di condotte puramente elusive ai fini fiscali, escludendo, tale disposizione, che operazioni esistenti e volute – anche se prive di sostanza economica e tali da realizzare indebiti vantaggi fiscali – possano integrare condotte penalmente rilevanti. A parere del Supremo Collegio, pertanto, il giudice deve verificare se le operazioni siano state effettivamente poste in essere con la volontà di non realizzarle in tutto o in parte o se siano state riferite a soggetti fittiziamente interposti ovvero se tali operazioni siano state meramente elusive, ossia se sia stato adottato dal soggetto un articolato schermo negoziale unicamente allo scopo di conseguire un indebito vantaggio fiscale, in relazione, però, a operazioni economiche realmente verificatesi, circostanza che determinerebbe l’irrilevanza penale delle suddette condotte.