Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

indietro

stampa articolo indice fascicolo leggi articolo leggi fascicolo


Valore e rischio dell´intangible. Proprietà intellettuale e risk management (di Fabiano De Leonardis, Borsista presso l’Università del Piemonte Orientale)


L’approfondimento fornisce il quadro di riferimento in materia di risorse intangibili nel contesto di competitività aziendale, sottolineando l’importanza delle corrette strategie di valutazione ed analisi di tali asset. La trattazione prende avvio dalla constatazione della rilevanza del tema oggetto d’indagine, nell’ottica della sopravvivenza dell’azienda e della creazione di valore. Nell’analisi proposta, centrale è, naturalmente, la gestione del rischio di impresa, della quale l’autore offre ampia trattazione, avuto particolare riguardo al processo iterativo e continuativo di Intellectual Proprerty Risk Management. Infine, l’appro­fondimento fornisce interessanti riflessioni sull’implementazione di un adeguato sistema di IP Audit, in grado di valutare – trasversalmente – tutti gli aspetti relativi al capitale immateriale di un’azienda.

Value and risk of the intangible intellectual property and risk management

The paper provides the reference framework for intangible assets within the context of corporate competitiveness, emphasizing the importance of the correct evaluation and analysis strategies of these assets. The dissertation starts from the ascertainment of the relevance of the topic, in the perspective of going concern of the company and the creation of value. In the proposed analysis, central is, of course, the management of business risk, widely defined by the author, having particular regard to the iterative and continuous process of Intellectual Property Risk Management. At the end, the in-depth analysis provides interesting reflections on the implementation of an adequate IP Audit system, capable of evaluating – transversely – all aspects relating to the intangible capital of a company.

L’azienda è un’organizzazione sistemica di risorse e competenze strutturate e tese al raggiungimento di determinati obiettivi economici, competitivi e di posizionamento. I continui cambiamenti che interessano i mercati dei capitali e la competizione globale, fanno sì che le risorse intangibili come la conoscenza, la proprietà intellettuale, le risorse umane e le varie competenze organizzative, rappresentino sempre più gli elementi basilari su cui misurare il vero valore di un’impresa e la sua possibilità di sopravvivenza e di sviluppo. Un recente studio dallo European Patent Office in collaborazione con EUIPO ha mostrato che il 45% del Pil Europeo è realizzato da imprese ad alto investimento di proprietà intellettuale [1]; in tale contesto, quindi, la competitività del sistema aziendale risulta sempre più legata a risorse di tipo immateriale, difficilmente imitabili, e sempre meno a quelle tangibili e finanziarie che non riescono, da sole, a garantire il differenziale strategico necessario per la crescita imprenditoriale.

» Per l'intero contenuto effettuare il login

inizio


SOMMARIO:

1. La crescita dell’impresa ed il valore dell’investimento nella proprietà intellettuale - 2. La gestione del rischio nella proprietà intellettuale - 2.2. L’intellectual property audit - 3. Conclusioni - NOTE


1. La crescita dell’impresa ed il valore dell’investimento nella proprietà intellettuale

La sopravvivenza di un’azienda è determinata dalla sua capacità di creare valore; per molte aziende il capitale immateriale costituisce anche il 50% del valore della società ed è spesso costituito da asset protetti attraverso gli strumenti del diritto della proprietà intellettuale come brevetti, design, marchi, segreti aziendali e diritto d’autore; tale capitale intellettuale rappresenta quindi l’elemento discriminante per ottenere un adeguato posizionamento competitivo sul mercato da parte dell’impresa. La gestione di questo patrimonio passa attraverso una quotidiana pianificazione strategica ad opera del management il quale, muovendosi in contesto caratterizzato da una continua indeterminatezza futura, valuta gli obiettivi da raggiungere, l’efficacia degli investimenti da effettuare e contestualmente il quantum di incertezza accettabile per creare valore. In quest’ottica, un’attiva gestione del capitale intellettuale permette all’im­presa di incrementare le sue performance, massimizzare l’efficacia dei propri investimenti ed ottenere un vantaggio strategico sul mercato, grazie ad una maggiore consapevolezza del valore delle attività immateriali e delle relative problematiche. L’adozione di una strategia di tutela della proprietà intellettuale è un qualcosa di trasversale e dinamico. La trasversalità è legata alla necessaria interlocuzione tra le varie aree e competenze dell’azienda, da quella strettamente tecnologica, a quella fiscale, legale e di direzione [2]. La fluidità è dovuta al fatto che la strategia di tutela del capitale intangibile si sviluppa di pari passo con quelle che sono le diverse fasi evolutive dell’impresa. Conoscere quindi l’im­patto che il capitale immateriale può avere sul business, i rischi legati alla sua gestione, il ritorno comparativo sugli investimenti effettuati negli asset intangibili, permette al management di apportare un miglioramento sostanziale al­l’intera strategia d’impresa, indirizzando gli sforzi verso quelle iniziative e quegli obiettivi economici che garantiranno un maggior profitto futuro. Una solida strategia aziendale in materia di proprietà intellettuale deve pertanto comprendere almeno tre dimensioni di attività: una di gestione e sviluppo del portafoglio IP, consistente nell’acquisizione e [continua ..]


2. La gestione del rischio nella proprietà intellettuale

2.1. L’intellectual property risk management Il rischio è costituito dalla minaccia che un evento possa impattare negativamente sulla capacità di una organizzazione nel perseguire i suoi obiettivi. In linea generale, la gestione del rischio aziendale è un processo finalizzato a definire le strategie da porre in essere al verificarsi di determinati eventi che possono influire negativamente sull’attività imprenditoriale; la Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (Co.So.) definisce il Risk Management un “processo, posto in essere dal consiglio di amministrazione, dal management e da altri operatori della struttura aziendale; utilizzato per la formulazione delle strategie in tutta l’organizzazione; progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull’attività aziendale, per gestire il rischio entro i limiti del rischio accettabile e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali”. L’obiettivo dell’ERM è pertanto quello di gestire il rischio entro determinati limiti di tollerabilità e di conseguenza fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi di business; per contenere eventuali perdite economiche dovute al verificarsi di eventi negativi che impattano sull’impresa, l’ERM prevede un sistema di gestione del rischio basato sull’implementazione di un adeguato livello di efficacia ed efficienza nella conduzione delle operazioni, un’affidabilità del reporting ed una compliance a leggi e regolamenti. In un’azienda la definizione degli obiettivi strategici, operativi, di reporting e di conformità, costituisce il presupposto per una efficace identificazione degli eventi, valutazione del rischio e risposta al rischio. Gli obiettivi devono essere allineati al rischio accettabile, fissato dall’azienda, dal quale si determinano i conseguenti livelli di tolleranza dei rischi medesimi. Un’adeguata gestione del rischio di impresa si basa pertanto sull’allineamento tra la strategia aziendale, la propensione al rischio (risk appetite), quale livello e tipologia di rischio che l’impresa è in grado di assumere coerentemente con gli obiettivi strategici perseguiti, e la tolleranza al rischio (risk tollerance), inteso come livello di variabilità accettabile nel raggiungimento di un obiettivo. In questo [continua ..]


2.2. L’intellectual property audit

Nel mondo di oggi in cui ogni azienda è imprescindibilmente legata alla tecnologica, il rischio legato alla proprietà intellettuale è pervasivo e necessita di un solido approccio di risk management. Il punto di partenza per un’azienda è pertanto un cambiamento di prospettiva che dalla semplice gestione del proprio portafoglio IP arrivi a contemplare e quantificare, nelle strategie organizzative, anche i rischi correlati al capitale intellettuale e l’impatto finanziario derivante dall’esposizione di questo genere di asset. Per dare corpo e sostanza ad un tale approccio di gestione del rischio, l’a­zienda deve anzitutto implementare un adeguato sistema di IP Audit. In linea generale, all’interno di un’impresa, gli audit sono delle attività tese a misurare la conformità di determinati sistemi, processi o prodotti a specifiche caratteristiche richieste da normative, procedure e policy aziendali. Applicato all’am­bito della proprietà intellettuale, l’audit consente di valutare in maniera trasversale tutti gli aspetti relativi al capitale immateriale di un’azienda, catturando tutte quelle informazioni utili a stimare il valore di questo genere di asset e gestire i rischi connessi attraverso l’implementazione di adeguate procedure, accordi e le politiche aziendali nell’ambito della proprietà intellettuale. L’attività di audit confluisce nel trattamento del rischio, migliorando i processi di gestione dei rischi, di controllo e di governance e aumentando l’ef­ficienza delle azioni di contrasto. Un audit IP consiste in una revisione sistematica del capitale immateriale posseduto, scoprire risorse IP sottoutilizzate, identificare eventuali minacce ai profitti di un’azienda e consentire alla direzione di elaborare strategie informate che mantengano e migliorino la posizione di mercato dell’azienda [12]. In questa fase di mappatura, uno strumento utile per mitigare il rischio da parte di un’azienda di utilizzare tecnologie e applicazioni già tutelate da qualche diritto di privativa, è rappresentato dalla Research Freedom to Operate (si seguito, per brevità FTO), ovvero la ricerca sulla libertà di operare. L’FTO comprende due tipi distinti di attività, una più di tipo investigativo ed un’altra più concentrata sulla gestione dei [continua ..]


3. Conclusioni

Oggi assistiamo ad una crescente consapevolezza da parte delle aziende circa l’importanza della proprietà intellettuale come risorsa economica e di valore essenziale all’interno dell’attività imprenditoriale complessiva. Una solida strategia IP, basata sulla profonda conoscenza del proprio capitale intangibile e dei rischi ad esso correlati, consente ad un’azienda di affrontare un mercato competitivo e contestualmente di sopravvivere anche in periodi storici di recessione economica. L’Intellectual Proprerty Risk Management è processo iterativo e continuativo di gestione aziendale che permette una sistematica analisi di tutta la proprietà intellettuale posseduta da una società al fine di catturare le minacce e le vulnerabilità, classificane gli impatti e i rischi e identificare le più idonee contromisure. Il rischio per definizione è un evento incerto che può sfavorevolmente influenzare il conseguimento di obiettivi di una organizzazione [13]; oggi i rischi passano da esser considerati semplici eventi statistici a venir trattati come problematiche di management e questo perché, come scrive il Presidente ANRA Alessandro De Felice, “l’importante non è evitarli ma assumerli in maniera consapevole”.  


NOTE